lunedì 24 marzo 2008

Da Parigi un candidato "Hard"

tratto da: Il Sole 24 Ore di Mercoledì 19 marzo 2008 n.78 - Pagina 17


Un uomo tutto Chiesa, Famiglia e hardcore. Si chiama Andrea Verde lo strepitoso candidato del Pdl tra gli italiani all'estero, nella ripartizione di Parigi. Dal suo programma: "Fede nei valori cristiani". Dalla lista dei suoi successi cinematografici: "Au fond du cul...". Tralasciamo il resto del titolo più per carità di patria, che per pudore.


Verde, 45 anni, difende i valori cristiani, sostiene la famiglia, propugna il rispetto degli italiani all'estero: è tutto scritto nel suo programma. Tramite la sua società parigina FmVideo, inoltre, è il produttore di film apprezzatissimi in tutto il mondo, dalla Turchia all'Indonesia. Forse non li vedremo mai a Cannes o a Berlino, ma alla pornorassegna "Venus Paris" hanno già vinto il premio speciale della giuria. Questo nella biografia non lo troverete, è nascosto dietro un diplomatico: "Dal 2000 opera nel settore comunicazione". Quando si dice il pudore.

Rimborsi elettorali irregolari: Cadono le accuse a Di Pietro

tratto da: Il Sole 24 Ore di Martedì 18 marzo 2008 n.77 - Pagina 17

Il Gip di Roma Luciano Imperiali ha archiviato la posizione del ministro per le Infrastrutture Antonio di Pietro sulle presunte irregolarità legate a rimborsi elettorali all'Italia dei Valori per oltre 20 milioni di euro nell'inchiesta riguardante la gestione di risorse destinate al partito dell'ex Pm. Di Pietro era stato indagato per appropriazione indebita, falsto e truffa aggravata: il Gip Imperiali ha accolto la richiesta del Pm Giancarlo Amato e, contestualmente, respinto l'opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata da Mario di Domenico, uno dei soci fondatori dell'Idv che aveva denunciato le presunte irregolarità (e per il quale potrebbe sussistere l'accusa di calunnia).

"Vediamo ora se quei giornali che mi hanno messo in prima pagina con quella accusa, faranno la stessa cosa dopo la decisione del Gip" ha commentato Di Pietro. Che ha aggiunto: "Rimane l'amarezza nel constatare come alcuni organi d'informazione vicini a Silvio Berlusconi abbiano strumentalizzato questa vicenda per una evidente campagna diffamatoria preelettorale. Cosa questa di cui dovranno ora rispondere nelle opportune sedi giudiziarie".

domenica 24 febbraio 2008

Zimbabwe, il carovita al 100.000 per cento

tratto da: Il Sole 24 Ore di Venerdì 22 febbraio 2008 n.52 - Pagina 2

Inflazione record in Africa, nello Zimbabwe, dove in questi giorni il caro-vita ha toccato livelli mai visti superando il tasso annuale del 100mila per cento, con incrementi mensili del 120 per cento. Sul mercato nero, dove la moneta è ormai carta straccia il dollaro locale ha perso ancora valore sull'onda delle speculazioni che il Governo starebbe mettendo in atto sul biglietto verde americano per finanziare la rielezione del presidente Robert Mugabe, che proprio ieri ha compiuto 84 anni. Al potere dal 1980, Mugabe si ripresenta per una conferma del mandato alle presidenziali indette per il 29 marzo. La sua vittoria nelle ultime elezioni, a partire dal 2000, è stata rifiutata dagli osservatori internazionali che l'hanno definita frutto di brogli e intimidazioni.

Senato, con il voto anticipato 18 milioni di spese aggiuntive.

tratto da: Il Sole 24 Ore di Giovedì 21 febbraio 2008 n.51 - Pagina 14

Costi della politica.

Il voto anticipato costerà al Senato circa 18 milioni di euro. La stima è riportata nel progetto di bilancio per il 2008 approvato ieri dal collegio dei questori di Palazzo Madama.

Ogni scioglimento delle Camere comporta infatti una sorta di costo fisso: la nuova dotazione informatica per gli eletti; l'assegno di fine mandato (calcolato in base all'anzianità) e il vitalizio per chi non viene rieletto; la restituzione dei contributi pensionistici versati dai senatori che non hanno maturato il diritto al vitalizio (due anni e mezzo di legislatura) e poi ancora le spese per i traslochi e il facchinaggio e la manutenzione straordinaria (intonacatura e riverniciatura degli edifici e sistemazione degli scaffali per i nuovi inquilini del Palazzo). La voce più consistente (8,5 milioni) è quella necessaria a coprire l'assegno di fine mandato, una sorta di liquidazione che spetterà solo a chi non verrà ricandidato o rieletto. La cifra dunque sarà tanto più consistente quanto maggiore sarà il ricambio sui seggi del Senato.

Per lasciare inalterato il saldo finale delle risorse iscritte a bilancio i questori hanno deciso di coprire queste spese straordinarie attingendo ai fondi di riserva. Che si sono così prosciugati da 20,3 milioni a 3,4 milioni di euro. Un particolare non di poco conto, sottolineato nel documento che entro il 28 febbraio sarà vagliato dal consiglio di presidenza. Il brusco e prematuro stop alla legislatura - mettono in chiaro i questori - "ha interrotto il percorso virtuoso iniziato in questi due anni in relazione al contenimento e al progressivo raffreddamento della spesa". Come dire: la responsabilità del voto anticipato ha una valenza non solo politica ma anche economica.

Il bilancio 2008 che verrà approvato dal prossimo Senato conterrà un saldo finale della spesa pari a 594,5 milioni di euro con un tasso di crescita sul dato previsionale del 2007 pari al 2,11 per cento. A meno di revisioni nella prossima legislatura.

lunedì 4 febbraio 2008

Padoa-Schioppa promosso. Ma chi ritirerà il premio?

tratto da: Il Sole 24 Ore di Sabato 2 febbraio 2008 n.32 - Pagina 18

L'Europa e i paradossi italiani.

Tra i mille paradossi della crisi apertasi con le dimissioni del Governo Prodi, e l'incarico "finalizzato" a Franco Marini per una "mission impossible" (verificare se vi siano gli spazi per coagulare una maggioranza che cambi la legge elettorale), ve n'e' uno forse marginale, ma non per questo meno significativo. Potrebbe non essere il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, l'autore del risanamento per esplicito riconoscimento del commissario europeo degli Affari economici e monetari Joaquìn Almunia, a raccogliere al prossimo Ecofin del 12 febbraio il "frutto", il riconoscimento formale del lavoro fatto. In quell'ocasione, i ministri dell'Economia saranno infatti chiamati ad esprimersi sulla raccomandazione messa a punto da Almunia relativa all'aggiornamento del Programma di stabilità italiano. E' il documento, in sostanza, che certifica il ritorno del deficit al di sotto del 3%, probabilmente nei dintorni del 2%, viatico indispensabile per la chiusura della procedura per deficit eccessivo aperta nel luglio 2005 nei confronti del nostro Paese.

Poco male, si dirà. Quel che conta è aver raggiunto il risultato. E tuttavia l'apprezzamento di Almunia al lavoro svolto da Padoa-Schioppa non è sembrato rituale, e logica vorrebbe - almeno agli occhi di quanti in Europa tuttora faticano a orientarsi nei meandri della politica italiana - che fosse Padoa-Schioppa a incassare il riconoscimento personale del suo lavoro. Ma così vanno le cose, quando si ha a che fare con "les italiens". Certo i rilievi di Almunia sono accompagnati da un'attenta disamina dei rischi che tuttora incombono sui conti italiani, a partire da un deficit 2008 che si annuncia nuovamente in salita, attorno al 2,4%. Quanto basta per interrompere il sentiero virtuoso verso il pareggio di bilancio che Bruxelles vorrebbe per tutti al 2010, e che l'Italia, rebus sic stantibus, raggiungerebbe non prima del 2011. Ma al momento, non si può che apprezzare lo sforzo compiuto, visto che il deficiti al 2006 viaggiava al di sopra del 4% del Pil.

A raccogliere il testimone, in caso di successo del tentativo di Marini, sarà allora il nuovo ministro dell'Economia, ammesso che non sia lo stesso Padoa-Schioppa a essere chiamato da Marini a succedere, se pure per pochi mesi, a se stesso (e ammesso che l'interessato si dichiari disponibile). Nulla muterebbe invece in caso di fallimento della "mission" di Marini a patto però che sia il governo in carica, ancorchè dimissionario, ad accompagnare il Paese alle elezioni anticipate. Identica situazione si prospetterebbe in aprile, quando la Commissione dichiarerà ufficialmente chiusa la procedura nei confronti dell'Italia. Chi sarà il ministro in carica? L'attuale dimissionario, il nuovo in un eventuale governo Marini? Ah, les italiens!

giovedì 31 gennaio 2008

Con il voto 300 milioni in più ai partiti

tratto da: Il Sole 24 Ore di Martedì 29 gennaio 2008 n.28 - Pagina 3

Per tre anni rimborsi elettorali doppi

C'è un motivo per il quale il voto anticipato conviene a tutti i leader nessuno escluso: se si andasse alle urne i partiti incasserebbero fino al 2011 rimborsi elettorali doppi. Sia quelli maturati per la quindicesima legislatura che quelli relativi alla sedicesima. Per le forze politiche la fine anticipata della legislatura si trasformerebbe in un business finanziario, per lo Stato in un aggravio di costi pari a circa 300 milioni di euro. E a poco vale a questo punto il taglio del 10% al fondo annuale per i rimborsi scattato con la Finanziaria: l'aggravio per lo stato sarà di 270 milioni anzichè di 300.

I fondi elettorali di Camera e Senato ammontano infatti a circa 50 milioni di euro ciascuno e sono costituiti calcolando la cifra di 1 euro per ogni avente diritto al voto. Per le elezioni di aprile 2006 gli aventi diritto al voto erano precisamente 50.098.305 (47.258.305 gli aventi diritto al voto in Italia e 2.840.000 quelli all'estero). Da questo fondo ad ogni partito è attributia una quota sulla base delle percentuali di voto ottenute. Una leggina ad hoc approvata con voto bipartisan a inizio 2006, poco prima di andare a votare, sancì il diritto dei partiti a continuare ad incassare i rimborsi anche in caso di voto anticipato. Da qui l'affare: se la legislatura si esaurisce prima della sua naturale scadenza lo Stato deve comunque pagare le somme già maturate per tutti e cinque gli anni. Proprio in base a questa leggina Forza Italia ha potuto cartolizzare i contributi che deve ancora riscuotere. Ed anche il Pd potrebbe avere la sua convenienza: Ds e Dl continueranno a incassare le risorse relative alla XV legislatura; il Pd avrà i fondi della XVI.

"E' evidente che se si fosse abolita la norma inserita nel febbraio 2006 si potevano risparmiare circa 100 milioni all'anno, che invece saremo costretti a spendere se le Camere verranno sciolte a giorni - calcola Silvana Mura, deputata dell'Idv -. Cosa che avevamo ampiamente annunciato e che per ben due volte abbiamo cercato di evitare con degli emendamenti alla finanziaria 2007 e 2008".

"Purtroppo - commenta con amarezza Mura - questo non è stato possibile per l'ostilità di tutte le altre forze politiche".

lunedì 28 gennaio 2008

Sui conti la svolta, pesa il fisco

tratto da: Il Sole 24 Ore di Venerdì 25 gennaio 2008 n.24 - Pagina 1 e 6

I numeri dell'economia due anni dopo


Deficit al 2% (era al 4,1% nel 2005), con l'avanzo primario tornato in attivo, pressione fiscale ferma al 43% del Prodotto interno lordo. Il Governo Prodi sul risanamento si congeda nel complesso positivamente, ma restano incognite sul 2008. Il commissario Ue Almunia: L'Italia esce dalla procedura per deficit eccessivo, ma il pareggio non sarà raggiunto nel 2010 ed è a rischio per il 2011.