domenica 24 febbraio 2008

Senato, con il voto anticipato 18 milioni di spese aggiuntive.

tratto da: Il Sole 24 Ore di Giovedì 21 febbraio 2008 n.51 - Pagina 14

Costi della politica.

Il voto anticipato costerà al Senato circa 18 milioni di euro. La stima è riportata nel progetto di bilancio per il 2008 approvato ieri dal collegio dei questori di Palazzo Madama.

Ogni scioglimento delle Camere comporta infatti una sorta di costo fisso: la nuova dotazione informatica per gli eletti; l'assegno di fine mandato (calcolato in base all'anzianità) e il vitalizio per chi non viene rieletto; la restituzione dei contributi pensionistici versati dai senatori che non hanno maturato il diritto al vitalizio (due anni e mezzo di legislatura) e poi ancora le spese per i traslochi e il facchinaggio e la manutenzione straordinaria (intonacatura e riverniciatura degli edifici e sistemazione degli scaffali per i nuovi inquilini del Palazzo). La voce più consistente (8,5 milioni) è quella necessaria a coprire l'assegno di fine mandato, una sorta di liquidazione che spetterà solo a chi non verrà ricandidato o rieletto. La cifra dunque sarà tanto più consistente quanto maggiore sarà il ricambio sui seggi del Senato.

Per lasciare inalterato il saldo finale delle risorse iscritte a bilancio i questori hanno deciso di coprire queste spese straordinarie attingendo ai fondi di riserva. Che si sono così prosciugati da 20,3 milioni a 3,4 milioni di euro. Un particolare non di poco conto, sottolineato nel documento che entro il 28 febbraio sarà vagliato dal consiglio di presidenza. Il brusco e prematuro stop alla legislatura - mettono in chiaro i questori - "ha interrotto il percorso virtuoso iniziato in questi due anni in relazione al contenimento e al progressivo raffreddamento della spesa". Come dire: la responsabilità del voto anticipato ha una valenza non solo politica ma anche economica.

Il bilancio 2008 che verrà approvato dal prossimo Senato conterrà un saldo finale della spesa pari a 594,5 milioni di euro con un tasso di crescita sul dato previsionale del 2007 pari al 2,11 per cento. A meno di revisioni nella prossima legislatura.

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